Cavallo

Furono i popoli venuti dal nord a utilizzare e diffondere la cultura del cavallo, legata alla pratica della guerra, all’arte metallurgica del forgiare armi e alle migrazioni a scopo di conquista. Sulle sponde del Mediterraneo e nel vicino Oriente fu a lungo privilegiato un altro tipo di cavalcatura, più adatta al trasporto delle merci e alle attività stanziali agro-pastorali: quella dell’asino e del mulo. Alcune figure dell’immaginario folklorico si manifestano in sella ad un cavallo in corsa, col mantello bianco o nero; altre volte compare solo il cavallo al galoppo, di solito frutto della trasformazione di un defunto, di uno spirito inquieto. Non mancano i destrieri saggi e intelligenti, che sanno consigliare e guidare l’eroe verso il successo dell’impresa, talvolta dotati di parola. Nei racconti dei folletti, i cavalli sono spesso vittime di incantesimi: vengono liberati nottetempo dalla stalla per compiere scorribande o si ritrovano al mattino con le code e le criniere intrecciate.