24 – LA JANARA

La janara usciva di notte e si intrufolava nelle stalle dei cavalli per rubare una giumenta e cavalcarla fino al mattino. I cavalli che sopravvivevano alla stremante e spesso mortale cavalcata notturna ritornavano nella stalla, la mattina dopo, con delle trecce sulla criniera e sulla coda. Per impedire alla janara di rubare le giumente durante la notte, bastava collocare un sacco pieno di sale o una scopa di vimini davanti alla stalla: la janara non poteva resistere alla tentazione di contare i granelli di sale o i fili della scopa. Un altro modo per fermare la strega era quello di afferrarla per i capelli. Lei chiedeva di essere liberata e prometteva in cambio di proteggere e benedire la famiglia per sette generazioni. Secondo altre leggende, la janara amava posizionarsi durante la notte sul petto di giovani uomini per soffocarli nel sonno (paralisi notturna). Quanto all’aspetto, le janare sono donne malefiche, solitamente vecchie, orribili e mostruose: hanno piccoli occhi luminosi, naso aquilino, denti affilati e capelli lunghi. Girano nude tutta la notte e possono procurare danni enormi alle persone, entrando anche nelle case per gettare il malocchio o rubare i bambini. Questa figura dell’immaginario è conosciuta nelle regioni meridionali d’Italia.