Sala dell’Intreccio e della Tessitura
Questa stanza nasce dall’esigenza di porre in salvo i manufatti del folklore presenti e il vecchio telaio funzionante. Gli oggetti trovano gli approfondimenti attraverso i collegamenti ad internet sul tablet personale o in dotazione del museo.
L’intreccio ben si presta, con la tessitura, a metafora della costruzione del racconto attraverso i fili colorati degli “schemi logici”, parte della didattica di questo museo. Il sottofondo della stanza è costituito da fiabe della tradizione orale.
In questa sala è presente anche un angolo con computer e grande schermo che permettono di visualizzare i materiali presenti in archivio, con la possibilità di effettuare ricerche personali sul database del Museo.
Le Ceste e il Telaio
I cesti derivano da una mostra sull’intrecciatura tradizionale in area lucchese, organizzata dal Centro Tradizioni Popolari della provincia di Lucca diretto da Gastone Venturelli; la mostra fu allestita a Roma nel Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari dal 28 dicembre 1984 per la durata di 30 giorni.
Nel 1999, in occasione dell’intitolazione della Biblioteca comunale di Piazza al Serchio a Gastone Venturelli, l’erede Maria Elena Giusti donò alcuni cesti alla biblioteca stessa. Nella progettazione del nuovo Museo, che veniva collocato nello spazio della biblioteca, si ritenne importante creare un’apposita sezione a questi cesti, salvandoli da ulteriori spostamenti e valorizzando la metafora dell’intrecciatura. Successivamente la sede della biblioteca e del museo fu chiusa in seguita ad evento sismico e così i cesti furono portati nella nuova sede museale.
La storia del telaio, tuttora funzionante, è analoga. In questo caso si tratta di un oggetto acquistato insieme ad altri due, per attività laboratoriali della scuola di Magliano e del territorio circostante. Nel tempo gli altri due sono scomparsi e questo, non trovando più una collocazione nella sede scolastica, è stato spostato nella sala attuale, dove ha trovato nuova vita.