Lucida Mansi
L’illustrazione qua a sinistra rappresenta il momento in cui la Nobil donna Lucida Mansi scopre una ruga (Segno che stava invecchiando) sul suo volto.
In quel momento al suo cospetto appare il diavolo che le proporrà un patto…
La storia ha come protagonista proprio questa bellissima donna, Lucida Mansi. Tutti gli uomini cadevano ai suoi piedi, era una donna molto desiderata e avvenente. L’unico problema era che ogni suo amante faceva sempre una brutta fine, perché per l’appunto ella li uccideva tutti. Era una donna bellissima perciò piuttosto di stare con lei ai suoi amanti andava bene anche di morire. Un giorno però Lucida, mentre stava passeggiando per la Villa Mansi, video nel suo riflesso, in uno dei mille specchi con cui aveva tappezzato la residenza, una piccola ruga. Ciò la fece impazzire tanto da portarla ad accettare il patto che le aveva proposto un giovane passante “30 anni di bellezza in cambio della sua anima”. Ciò che c’è da chiarire è che quel passante in realtà non era un giovane qualsiasi, era il diavolo in persona. Cosa c’è di peggio dell’accettare un patto con il diavolo? Lucida passò quei 30 anni tra vizi e piaceri. Mentre gli altri invecchiavano lei rimaneva di una bellezza immutabile. Trascorsi i 30 anni il diavolo tornò da Lucida chiedendo il proprio compenso. Lucida non voleva assolutamente morire, non si sentiva ancora pronta. Perciò scappò lontano lontano, fino ad arrivare alla torre delle ore, le sue intenzioni erano quelle di salire incima alla torre per poter fermare l’orologio, bloccando così lo scorrere del tempo. Purtroppo però quella era la torre più alta di Lucca e Lucida non riuscì a salirà tutta. Ella venne presa prima dal diavolo, che non aveva più le sembianze di un giovane ma bensì quelle di un mostro infernale. Egli la caricò su un carretto infuocato facendole fare il giro delle mura di Lucca per ben 3 volte per poi gettarla a capofitto nel lago dell’orto botanico della città (ingresso al mondo degli inferi). Attenzione! Perché le leggenda non finisce qui, infatti si narra che se nelle notti di plenilunio ci si reca a guardare il laghetto nell’orto botanico di Lucca si può ancora scorgere il volto di Lucida e sentire le sue urla disperate. Ho scelto questa leggenda perché da piccola mi veniva spesso raccontata ed è quella che è rimasta più impresa nella mia mente. Ho realizzato la tavola definitiva usando la tecnica dell’ecoline mescolata ad altre tecniche, quella dei pantoni è quella della china. Lo scopo era quello di realizzare un illustrazione cartonata con colori vividi e accesi e linee morbide e stilizzate.