Veneto: terra di magia e tradizioni popolari perdute

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13/02/2025 21:00 - 23:00

Una serata per conoscere le figure magiche e popolari del Veneto, nell’ambito della ricognizione che il Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico opera su tutto il territorio nazionale: il  13 febbraio alle ore 21 per i Giovedì al Museo si terrà l’incontro Veneto: terra di magia e tradizioni popolari perdute con Elena Righetto. È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/febbraiomuseo25.

Quali erano gli spiriti che infestavano le campagne e le città venete? Il cristianesimo li ha demonizzati, rendendoli esseri malvagi e crudeli, demoniaci e pericolosi, ma in realtà molte figure del folklore popolare celano nomi e culti pagani arcaici risalenti ai Veneti Antichi. Durante la serata viaggeremo nel Veneto delle campagne, popolato da superstizioni e riti magici, da “strighe” e da “Anguane”, dal “Mazarol” e dal “Martoreo”, dal “Rastreo sensa sangue”, dalla misteriosa “pagana” e dall'inquietante “lumera”: figure magiche e mitiche, le cui storie e tradizioni rischiano di venire dimenticate per sempre nell’epoca moderna. Un tuffo nel passato, un viaggio nelle leggende meno conosciute e mai raccontate che hanno fatto la storia dell'immaginario popolare Veneto, seguendo il filo conduttore del saggio storico Folklore e magia popolare del Veneto.

Elena Righetto, ricercatrice storica, insegna come docente di Storia, Lettere classiche e Storia delle tradizioni popolari venete. È esperta delle origini pagane e precristiane delle festività religiose contadine tradizionali, rurali e popolari Venete e studiosa della figura della “strega” nel Veneto e dell’origine dei rituali magico-stregoneschi. Laureata all’Università Cà Foscari di Venezia, ha all'attivo numerose pubblicazioni accademiche e saggi storici fra cui: “Calendario Tradizionale Veneto pagano”, “Divinità, rituali e magia dell'antico Veneto”, “ Folklore e magia popolare nel Veneto” (Intermedia Edizioni).

 

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    Al folletto, “segreto e rumoroso compagno della vita misera e lussuosa  dei nostri predecessori”, è dedicato l’appuntamento dei Giovedì al Museo del 15 maggio alle ore 21, con la conferenza I folletti nella tradizione italiana, ospite il Professor Carlo Lapucci. È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/maggiomuseo25

    Il Professor Lapucci traccerà un profilo del folletto mediterraneo, come si presenta nel Centro Italia e nel Meridione. Questo essere misterioso è stato forse il compagno invisibile più assiduo della vita dei secoli passati, ed era anche quello più innocuo, tra le pre­senze ultraterrene che inquietavano la misera esistenza della casa colonica, dove appunto era il vero suo regno. Era presente però anche nei palazzi, nelle regge, nella vita paesana e cittadina, tra gli artigiani come tra i nobili, perché la credenza nei folletti è antichissima e diffusa in forme diverse, tanto da non consentire una definizione molto esatta del fenomeno, che comprende elementi disparati e contraddittori. Forme di folletto si trovano quasi dappertutto nei vari continenti, testimoniando un mondo intricato, mescolato, contorto, di temi trasposti indebitamente e continuamente tra le infinite figure simili e analoghe; poco studiato per l’irrilevanza sociale, economica, turistica, religiosa e l’imprendibilità dell’argomento, che consente solo incerte linee di demarcazione e scarse affermazioni sicure.

    Carlo Lapucci (1940) vive a Firenze dove si occupa di letteratura, linguistica e tradizioni popolari. Ha lavorato e collaborato con diverse case editrici; ha partecipato come esperto alla trasmissione di Radiodue: La luna nel pozzo, ed è stato l'autore delle serie: I verdi giardini della memoria e Cose dell'altro mondo. Vastissima è la sua produzione in campo letterario: ha esordito nel 1960 con la poesia e ha pubblicato in seguito diversi romanzi, fra cui La pianura e altri racconti, per il quale ha avuto il Premio il Ceppo nuovo autore. Tra le numerose opere di linguistica e di tradizioni popolari si segnalano: Dizionario dei modi di dire della lingua italiana; il Dizionario dei proverbi italiani e Fiabe toscane. Particolare attenzione ha dedicato al teatro, sia in proprio che scrivendo libretti per rappresentazioni di Bruscelli, Fra le ultime pubblicazioni: I sentieri del vento. 24 racconti. Ha ricevuto i premi Fiorino d’Oro alla carriera (2018) e il Premio Casentino per la letteratura (2020).

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