Storia della ferrovia nella valle del Serchio – Umberto Sereni

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02/12/2021 21:00 - 23:00
IL SOGNO REALIZZATO
110 ANNI DI FERROVIA IN GARFAGNANA
CON UMBERTO SERENI
PRENOTAZIONI EVENTO GIOVEDì  AL MUSEO
ASSOCIAZIONE L A GIUBBA
2 dicembre ore 21
FRUIBILE SOLO IN MODALITA' ONLINE: compilare il modulo al link https://bit.ly/dicembre21 per ricevere l'indirizzo necessario al collegamento.
Partendo dalla sua pubblicazione "Il sogno realizzato. Storia sociale e politica della ferrovia per la Garfagnana" (Pacini Fazzi, Banca dell’Identità e della Memoria, 2011), il Professor Umberto Sereni ci illustrerà le vicende politiche ed economiche che hanno segnato la costruzione della strada ferrata fra Lucca ed Aulla, lungo quasi cent’anni di storia. Verranno narrate le manifestazioni popolari e le battaglie sociali, condotte anche sui giornali locali, i cosiddetti “fogli”, combattute per ottenerne la costruzione, nonché le proteste e i malumori che arrivarono sino alle dimissioni di massa di tutti gli amministratori. Quella per la realizzazione della ferrovia fu una pagina di storia sofferta e difficile, ma anche il realizzarsi di un sogno, che sottraeva la Garfagnana dall’isolamento e dalla povertà, un inequivocabile segnale di progresso e l’apertura verso una forte crescita economica del territorio.
Umberto Sereni, nato a Barga nel 1948, già Professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Udine, ha al suo attivo la pubblicazione di numerosissimi saggi ed è stato curatore di diverse mostre e musei. Ha ricoperto il ruolo di Sindaco del Comune di Barga dal 1999 al 2009.

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    Al folletto, “segreto e rumoroso compagno della vita misera e lussuosa  dei nostri predecessori”, è dedicato l’appuntamento dei Giovedì al Museo del 15 maggio alle ore 21, con la conferenza I folletti nella tradizione italiana, ospite il Professor Carlo Lapucci. È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/maggiomuseo25

    Il Professor Lapucci traccerà un profilo del folletto mediterraneo, come si presenta nel Centro Italia e nel Meridione. Questo essere misterioso è stato forse il compagno invisibile più assiduo della vita dei secoli passati, ed era anche quello più innocuo, tra le pre­senze ultraterrene che inquietavano la misera esistenza della casa colonica, dove appunto era il vero suo regno. Era presente però anche nei palazzi, nelle regge, nella vita paesana e cittadina, tra gli artigiani come tra i nobili, perché la credenza nei folletti è antichissima e diffusa in forme diverse, tanto da non consentire una definizione molto esatta del fenomeno, che comprende elementi disparati e contraddittori. Forme di folletto si trovano quasi dappertutto nei vari continenti, testimoniando un mondo intricato, mescolato, contorto, di temi trasposti indebitamente e continuamente tra le infinite figure simili e analoghe; poco studiato per l’irrilevanza sociale, economica, turistica, religiosa e l’imprendibilità dell’argomento, che consente solo incerte linee di demarcazione e scarse affermazioni sicure.

    Carlo Lapucci (1940) vive a Firenze dove si occupa di letteratura, linguistica e tradizioni popolari. Ha lavorato e collaborato con diverse case editrici; ha partecipato come esperto alla trasmissione di Radiodue: La luna nel pozzo, ed è stato l'autore delle serie: I verdi giardini della memoria e Cose dell'altro mondo. Vastissima è la sua produzione in campo letterario: ha esordito nel 1960 con la poesia e ha pubblicato in seguito diversi romanzi, fra cui La pianura e altri racconti, per il quale ha avuto il Premio il Ceppo nuovo autore. Tra le numerose opere di linguistica e di tradizioni popolari si segnalano: Dizionario dei modi di dire della lingua italiana; il Dizionario dei proverbi italiani e Fiabe toscane. Particolare attenzione ha dedicato al teatro, sia in proprio che scrivendo libretti per rappresentazioni di Bruscelli, Fra le ultime pubblicazioni: I sentieri del vento. 24 racconti. Ha ricevuto i premi Fiorino d’Oro alla carriera (2018) e il Premio Casentino per la letteratura (2020).