Ricordiamo Almiro Zerbini

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08/05/2025 21:00 - 23:00

L’8 maggio alle ore 21, per il consueto appuntamento dei Giovedì al Museo, si terrà la conferenza Ricordiamo Almiro Zerbini, uno dei protagonisti della vicenda politica della Garfagnana dell’immediato primo dopoguerra, ospite il Professor Umberto Sereni. È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/maggiomuseo25

Nel centenario della sua morte, avvenuta a 36 anni in seguito alle ferite procurate da un’aggressione fascista, il Professor Sereni ricorda Almiro Zerbini, ripercorrendone la vita, vissuta all’insegna di una vivacità civile e di un impegno politico in ruoli di primo piano, che gli hanno procurato, insieme a molte simpatie, altrettante ostilità da parte delle fazioni avverse. Il suo esordio sulla scena politica era avvenuto molto presto quando, intorno al 1912, aveva dato a Careggine, suo paese natale, una sezione del movimento Libero Pensiero, un sodalizio di ispirazione laico-progressista. Ma la sua effettiva presa di possesso della scena politica garfagnina fu tra il 1914 e il 1915, quando guidò la campagna per l’intervento nella Prima Guerra Mondiale. Successivamente, fu tra i più attivi animatori del movimento di ricostruzione morale e politica della Garfagnana e fra i fondatori dell’associazione Apua Mater. La questione della separazione della Garfagnana dalla provincia di Massa con il conseguente passaggio a quella di Lucca scatenò una violenta faida che vide contrapposti i due schieramenti, con in posizione di punta Almiro Zerbini per i “filo-lucchesi”. Proprio in questo ambito subì un violento linciaggio fascista che ne causò la morte.

Umberto Sereni, nato a Barga nel 1948, già Professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Udine, ha al suo attivo la pubblicazione di numerosissimi saggi ed è stato curatore di diverse mostre e musei. Ha ricoperto il ruolo di Sindaco del Comune di Barga dal 1999 al 2009.

 

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  • 06/11/2025 21:00 - 06/11/2025 22:00

    Giovedì al Museo - Voci di vento e di silenzio - Rolando Alberti

      È la poesia la protagonista della serata del 6 novembre alle ore 21 dei Giovedì al Museo, che si svolgerà in presenza nella Sala della Narrazione del Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, con la presentazione dell’ultima silloge poetica di Rolando Alberti Voci di vento e di silenzio.

    È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://tinyurl.com/museonovembre25

    In questa nuova raccolta, che segue a dodici anni di distanza l’opera prima L’estremamente magico, Rolando Alberti scende ancor più in profondità nell’esplorare il rapporto magico e ancestrale che lo lega ai luoghi della sua terra. La sua è una poesia intessuta di voci e di silenzi, di odori e di rumori, che muovendo dall’esperienza contingente del quotidiano apre squarci vertiginosi verso una dimensione che trascende il tempo e percorre strade spirituali inesplorate, fino all’incontro – non sempre facile – con la presenza pervasiva del divino.

    Rolando Alberti nasce nel 1971 a Forno, frazione montana del comune di Massa, da una delle ultime famiglie di pastori che perpetuano l’ancestrale pratica dell’alpeggio in quota sulle balze scoscese delle Alpi Apuane, ereditandone il mestiere. Fin dall’infanzia ha manifestato un precoce talento poetico. Alcuni scritti risalenti agli anni della scuola primaria sono stati pubblicati nella raccolta Bambini di Forno. Poesie (Giardini Editore, Pisa 1982). Dalla seconda metà degli anni Novanta ha ripreso a scrivere, producendo una messe di testi confluiti nella sua opera prima L’estremamente magico (Torino, Miraggi Edizioni 2013), premiata nella IV edizione del “Premio Letterario Internazionale Montefiore” per la categoria Gold Book. Una selezione di sue poesie è stata tradotta in francese da François Bordes e pubblicata sul n. 47-48 di L’étrangère. Revue de création et d’essai nel 2018, a cura di Myrto Gondycas e Rossella Saetta Cottone.