Le grotte delle fate: culti ancestrali nella Garfagnana antica con Oscar Guidi

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18/04/2024 21:00 - 23:00
È possibile assistere all’incontro sia in #presenza, presso la sede del Museo, che #online, prenotandosi al link: https://bit.ly/museoaprile24
Divinità misteriose e inquietanti abitano le cavità naturali della Garfagnana, a cui danno il nome; forse dall’interno di queste grotte osservano, indifferenti, le vicende umane; di loro si conosce pochissimo, a partire dal loro aspetto; l’unica certezza pare essere che in quegli anfratti non vivano da sole. Sono le Fate: entrando in queste dimore è possibile cogliere evidenze che forse ci svelano almeno in parte il mistero, fornendoci le prove di attività cultuali qui praticate per millenni dalle genti che abitarono questo territorio. Quelle stesse genti che, spinte da esigenze e domande che forse sono ancora oggi le nostre, ci hanno lasciato traccia di riti e culti anche in altri contesti all’aperto, consentendoci di ricostruire, in un affascinante viaggio a ritroso nel tempo, l’evoluzione del loro sentire magico-religioso per oltre 10.000 anni, dal Paleolitico alle soglie del Medioevo.
𝐎𝐬𝐜𝐚𝐫 𝐆𝐮𝐢𝐝𝐢, dirigente scolastico, laureato a Pisa in Storia, Scienze Politiche, Diritto Applicato. Svolge da 40 anni attività di ricerca sul territorio della Garfagnana, nei campi dell’archeologia preistorica, dell’antropologia culturale, della storia del Novecento in collaborazione con l'Università di Pisa, con la Soprintendenza Archeologica per la Toscana, con la regione Toscana e vari Enti locali. Presso Pacini Fazzi Editrice ha pubblicato tra gli altri i seguenti studi: Incisioni rupestri della Garfagnana (1991); Ursolina la Rossa e altre storie. Inquisitori e Streghe tra Lucca e Modena nel XVI secolo (2007); Magia e Stregoneria in Garfagnana (2015).

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  • 06/11/2025 21:00 - 06/11/2025 22:00

    Giovedì al Museo - Voci di vento e di silenzio - Rolando Alberti

      È la poesia la protagonista della serata del 6 novembre alle ore 21 dei Giovedì al Museo, che si svolgerà in presenza nella Sala della Narrazione del Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, con la presentazione dell’ultima silloge poetica di Rolando Alberti Voci di vento e di silenzio.

    È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://tinyurl.com/museonovembre25

    In questa nuova raccolta, che segue a dodici anni di distanza l’opera prima L’estremamente magico, Rolando Alberti scende ancor più in profondità nell’esplorare il rapporto magico e ancestrale che lo lega ai luoghi della sua terra. La sua è una poesia intessuta di voci e di silenzi, di odori e di rumori, che muovendo dall’esperienza contingente del quotidiano apre squarci vertiginosi verso una dimensione che trascende il tempo e percorre strade spirituali inesplorate, fino all’incontro – non sempre facile – con la presenza pervasiva del divino.

    Rolando Alberti nasce nel 1971 a Forno, frazione montana del comune di Massa, da una delle ultime famiglie di pastori che perpetuano l’ancestrale pratica dell’alpeggio in quota sulle balze scoscese delle Alpi Apuane, ereditandone il mestiere. Fin dall’infanzia ha manifestato un precoce talento poetico. Alcuni scritti risalenti agli anni della scuola primaria sono stati pubblicati nella raccolta Bambini di Forno. Poesie (Giardini Editore, Pisa 1982). Dalla seconda metà degli anni Novanta ha ripreso a scrivere, producendo una messe di testi confluiti nella sua opera prima L’estremamente magico (Torino, Miraggi Edizioni 2013), premiata nella IV edizione del “Premio Letterario Internazionale Montefiore” per la categoria Gold Book. Una selezione di sue poesie è stata tradotta in francese da François Bordes e pubblicata sul n. 47-48 di L’étrangère. Revue de création et d’essai nel 2018, a cura di Myrto Gondycas e Rossella Saetta Cottone.