La solitudine di Santa Claus:

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09/01/2025 21:00 - 23:00

La solitudine di Santa Claus 

(dove si racconta di come la schiera dei portatori di doni che vagavano nei cieli notturni

sia stata sostituita da Babbo Natale e dalla Befana)

Ancora regali e donatori misteriosi nel primo Giovedì al Museo dell’anno 2025: il 9 gennaio alle ore 21 con l’incontro La solitudine di Santa Claus (dove si racconta di come la schiera dei portatori di doni che vagavano nei cieli notturni sia stata sostituita da Babbo Natale e dalla Befana) sarà ospite della serata Claudio Corvino. È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/gennaio24museo.

Nel cuore dell’inverno, all’incirca dal 31 ottobre e fino al 3 febbraio, i territori eurasiatici vengono processionalmente percorsi da maschere ferine, assordanti rumori, canti e filastrocche augurali e ricattatorie che intendono portare fortuna o sottolineare vizi e virtù delle comunità. Queste si stringono intorno a fuochi rituali mettendo in atto una vorticosa circolazione di doni che rinsalda i legami e al tempo stesso recupera e riafferma le gerarchie. Uno dei protagonisti, forse il più diffuso di queste tradizioni invernali, è San Nicola, che appare nelle sue varie forme e travestimenti – anche inquietanti – in tutto il Tempo di Natale, al punto che si potrebbe parlare anche di Tempo di San Nicola. Nell’Ottocento, con il “Trionfo della borghesia”, la nascita della privacy e di una vera e propria religione domestica, l’attenzione dei media si è spostata su di un personaggio, Santa Claus, diventato l’unica e esclusiva presenza che, scendendo dal camino, premia – e mai punisce - i bambini. Durante l’incontro si tenterà di osservare i principali passaggi di questi cambiamenti e si proverà a definire le ragioni e le tappe delle metamorfosi dei diversi donatori soprannaturali, sedimentati oramai nella esclusiva e unica apparizione di Santa Claus, fiocamente accompagnato nel suo compito da un’altra affascinante, ma anch’essa solitaria, figura: la Befana.

 

Claudio Corvino si occupa di antropologia. I suoi interessi spaziano dalla stregoneria (Caccia alle streghe, De Agostini; Il libro nero delle streghe, Newton Compton), alle relazioni tra uomo e animale, soprattutto l’orso e il lupo (Orso, biografia di un animale dalla Preistoria allo sciamanesimo, Odoya; Lo sguardo del lupo, Simone libri; Miti e storie leggendarie degli animali, Newton Compton) e ha curato e introdotto la ristampa di Carlo D’Addosio, Bestie delinquenti (Forni editore). Ha lavorato per anni sul paesaggio sonoro delle città (Napoli come non l’avete mai sentita, Newton Compton) e sulla cultura islamica (Maometto. Le radici dell'Islam per capire la nostra storia, De Agostini).  Si occupato, inoltre, di tradizioni popolari (Tradizioni popolari di Napoli, Newton Compton) e delle origini di Santa Claus (Storie e leggende di Babbo Natale e della Befana, Newton Compton) Ha collaborato con molte riviste e quotidiani e attualmente scrive per Il Manifesto.

 

 

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  • 06/11/2025 21:00 - 06/11/2025 22:00

    Giovedì al Museo - Voci di vento e di silenzio - Rolando Alberti

      È la poesia la protagonista della serata del 6 novembre alle ore 21 dei Giovedì al Museo, che si svolgerà in presenza nella Sala della Narrazione del Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, con la presentazione dell’ultima silloge poetica di Rolando Alberti Voci di vento e di silenzio.

    È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://tinyurl.com/museonovembre25

    In questa nuova raccolta, che segue a dodici anni di distanza l’opera prima L’estremamente magico, Rolando Alberti scende ancor più in profondità nell’esplorare il rapporto magico e ancestrale che lo lega ai luoghi della sua terra. La sua è una poesia intessuta di voci e di silenzi, di odori e di rumori, che muovendo dall’esperienza contingente del quotidiano apre squarci vertiginosi verso una dimensione che trascende il tempo e percorre strade spirituali inesplorate, fino all’incontro – non sempre facile – con la presenza pervasiva del divino.

    Rolando Alberti nasce nel 1971 a Forno, frazione montana del comune di Massa, da una delle ultime famiglie di pastori che perpetuano l’ancestrale pratica dell’alpeggio in quota sulle balze scoscese delle Alpi Apuane, ereditandone il mestiere. Fin dall’infanzia ha manifestato un precoce talento poetico. Alcuni scritti risalenti agli anni della scuola primaria sono stati pubblicati nella raccolta Bambini di Forno. Poesie (Giardini Editore, Pisa 1982). Dalla seconda metà degli anni Novanta ha ripreso a scrivere, producendo una messe di testi confluiti nella sua opera prima L’estremamente magico (Torino, Miraggi Edizioni 2013), premiata nella IV edizione del “Premio Letterario Internazionale Montefiore” per la categoria Gold Book. Una selezione di sue poesie è stata tradotta in francese da François Bordes e pubblicata sul n. 47-48 di L’étrangère. Revue de création et d’essai nel 2018, a cura di Myrto Gondycas e Rossella Saetta Cottone.