Il Museo racconta – Le storie dell’immaginario folklorico valdese

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29/05/2025 21:00 - 23:00

Ultimo appuntamento della stagione 2024/25 dei Giovedì al Museo: il 29 maggio alle ore 21 il Museo racconta Le storie dell’immaginario folklorico valdese, seconda tappa di A “vija” nelle Valli Valdesi: credenze e figure del folklore, progetto ideato dall’Associazione La Giubba APS in collaborazione con il Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, grazie al suo Direttore Professor Alberto Borghini, e con la Fondazione Centro Culturale Valdese, che si è aggiudicato il finanziamento del Bando Otto per Mille Valdese 2024.  È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/maggiomuseo25

 Come ogni territorio abitato dall’uomo, anche le Valli Valdesi hanno dato vita nel tempo a un ricco patrimonio di storie dell’immaginario folklorico, tramandate oralmente durante le serate a “vija” nelle stalle, storie che parlano dei luoghi, delle usanze e delle credenze dei suoi abitanti. A “vija” nelle Valli Valdesi: credenze e figure del folklore ha come obiettivo far conoscere proprio l’eredità culturale della tradizione orale di questa area, contenuta nell’Archivio del Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico all’interno di tesi di laurea, tesine per esami universitari e ricerche antropologiche. Dopo la ricerca del materiale in Archivio e la trascrizione e digitalizzazione dei racconti reperiti, questo incontro apre le azioni di restituzione alla comunità, dando lettura di alcune delle storie più significative, suddivise per figure dell’immaginario (le masche, le fate, i folletti, ecc.). Nei prossimi mesi il progetto vedrà la realizzazione di podcast e la pubblicazione di un volume di raccolta delle storie stesse, per mettere a disposizione della comunità, e di quanti a vario titolo interessati (studiosi, appassionati, ricercatori, artisti, storici, ecc.), le attestazioni raccolte nel Museo relative all’area valdese. Interverranno all’incontro per la Fondazione Centro Culturale Valdese il suo Direttore, Dott. Davide Rosso, e la Dott.ssa Tatiana Barolin.

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  • 06/11/2025 21:00 - 06/11/2025 22:00

    Giovedì al Museo - Voci di vento e di silenzio - Rolando Alberti

      È la poesia la protagonista della serata del 6 novembre alle ore 21 dei Giovedì al Museo, che si svolgerà in presenza nella Sala della Narrazione del Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, con la presentazione dell’ultima silloge poetica di Rolando Alberti Voci di vento e di silenzio.

    È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://tinyurl.com/museonovembre25

    In questa nuova raccolta, che segue a dodici anni di distanza l’opera prima L’estremamente magico, Rolando Alberti scende ancor più in profondità nell’esplorare il rapporto magico e ancestrale che lo lega ai luoghi della sua terra. La sua è una poesia intessuta di voci e di silenzi, di odori e di rumori, che muovendo dall’esperienza contingente del quotidiano apre squarci vertiginosi verso una dimensione che trascende il tempo e percorre strade spirituali inesplorate, fino all’incontro – non sempre facile – con la presenza pervasiva del divino.

    Rolando Alberti nasce nel 1971 a Forno, frazione montana del comune di Massa, da una delle ultime famiglie di pastori che perpetuano l’ancestrale pratica dell’alpeggio in quota sulle balze scoscese delle Alpi Apuane, ereditandone il mestiere. Fin dall’infanzia ha manifestato un precoce talento poetico. Alcuni scritti risalenti agli anni della scuola primaria sono stati pubblicati nella raccolta Bambini di Forno. Poesie (Giardini Editore, Pisa 1982). Dalla seconda metà degli anni Novanta ha ripreso a scrivere, producendo una messe di testi confluiti nella sua opera prima L’estremamente magico (Torino, Miraggi Edizioni 2013), premiata nella IV edizione del “Premio Letterario Internazionale Montefiore” per la categoria Gold Book. Una selezione di sue poesie è stata tradotta in francese da François Bordes e pubblicata sul n. 47-48 di L’étrangère. Revue de création et d’essai nel 2018, a cura di Myrto Gondycas e Rossella Saetta Cottone.