I suoni di Pan e la ricerca etnorganologica fra Peloritani e Nebrodi con Mario Sarica

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01/02/2024 21:00 - 23:00

I suoni di Pan e la ricerca etnorganologica fra Peloritani e Nebrodi con Mario Sarica

Una serata dedcaa alla musica e alla sua centralità nel mondo rurale dell’Appennino messinese e siciliano quella dei Giovedì al Museo del 1° febbraio alle ore 21, con la conferenza del Dott. Mario Sarica I suoni di Pan e la ricerca etnorganologica fra Peloritani e Nebrodi. È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/museofebbraio24.

Il Museo di Cultura e Musica Popolare dei Peloritani di Villaggio Gesso (ME) dal 1996 si configura come un'esperienza esemplare per la conservazione e la fruizione di una porzione significativa del patrimonio di cultura di tradizione orale siciliana. La conferenza, oltre a ricostruire la lunga e complessa vicenda organologica dello strumentario musicale della cultura isolana di tradizione rurale, evidenzierà soprattutto la sua funzione altra. Espressione significativa della comunicazione non verbale, gli strumenti musicali e quelli da suono, di cui l’allestimento museale offre una singolare e ricca collezione, occupavano infatti un posto centrale nelle dinamiche sociali della cultura agro-pastorale peloritana, e siciliana in genere, sia in contesti di festa che di lavoro, nel rispetto di un codice formale, fortemente caratterizzato sul piano simbolico e funzionale

Mario Sarica, etnomusicologo, ha insegnato in numerosi corsi presso il Conservatorio "V. Bellini" di Palermo e l'Università degli Studi di Messina. Fondatore e curatore scientifico del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani, dal 1980 è attivo nell'ambito della ricerca demoetnoantropologica in area siciliana. occupandosi di pratiche cerimoniali e delle espressioni della cultura materiale e immateriale. Numerosi e originali i suoi contributi di studio e di particolare interesse le antologie sonore e l'ingente produzione di documentaristica etnografica relativa ai contesti di lavoro e pratiche cerimoniali.

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  • 06/11/2025 21:00 - 06/11/2025 22:00

    Giovedì al Museo - Voci di vento e di silenzio - Rolando Alberti

      È la poesia la protagonista della serata del 6 novembre alle ore 21 dei Giovedì al Museo, che si svolgerà in presenza nella Sala della Narrazione del Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, con la presentazione dell’ultima silloge poetica di Rolando Alberti Voci di vento e di silenzio.

    È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://tinyurl.com/museonovembre25

    In questa nuova raccolta, che segue a dodici anni di distanza l’opera prima L’estremamente magico, Rolando Alberti scende ancor più in profondità nell’esplorare il rapporto magico e ancestrale che lo lega ai luoghi della sua terra. La sua è una poesia intessuta di voci e di silenzi, di odori e di rumori, che muovendo dall’esperienza contingente del quotidiano apre squarci vertiginosi verso una dimensione che trascende il tempo e percorre strade spirituali inesplorate, fino all’incontro – non sempre facile – con la presenza pervasiva del divino.

    Rolando Alberti nasce nel 1971 a Forno, frazione montana del comune di Massa, da una delle ultime famiglie di pastori che perpetuano l’ancestrale pratica dell’alpeggio in quota sulle balze scoscese delle Alpi Apuane, ereditandone il mestiere. Fin dall’infanzia ha manifestato un precoce talento poetico. Alcuni scritti risalenti agli anni della scuola primaria sono stati pubblicati nella raccolta Bambini di Forno. Poesie (Giardini Editore, Pisa 1982). Dalla seconda metà degli anni Novanta ha ripreso a scrivere, producendo una messe di testi confluiti nella sua opera prima L’estremamente magico (Torino, Miraggi Edizioni 2013), premiata nella IV edizione del “Premio Letterario Internazionale Montefiore” per la categoria Gold Book. Una selezione di sue poesie è stata tradotta in francese da François Bordes e pubblicata sul n. 47-48 di L’étrangère. Revue de création et d’essai nel 2018, a cura di Myrto Gondycas e Rossella Saetta Cottone.