“C’era una svolta” con Barbara Fiorio e Alice Basso

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24/02/2022 21:00 - 23:00

Una serata di fiabe classiche, miti e leggerezza moderna - insieme a Barbara Fiorio in chiacchiera con Alice Basso

Un incontro dedicato alle fiabe più conosciute per restituire il volto autentico a streghe, matrigne, principi e principesse, protagonisti di tante fiabe popolarissime: questo il tema dell’incontro del 24 febbraio alle ore 21.00 dal titolo “C'era una svolta”- Una serata di fiabe classiche, miti e leggerezza moderna insieme a Barbara Fiorio in chiacchiera con Alice Basso, che concluderà gli appuntamenti di febbraio dei Giovedì al Museo. L’evento, organizzato dal Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, è gratuito e fruibile in modalità online con obbligo di prenotazione al link: https://bit.ly/giovedifebbraio22; sarà inoltre trasmesso in diretta da Radio Music Lab, web radio di Piazza al Serchio, sul sito: www.radiomusiclab.com  e tramite l’app: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.besh81.rml.

Partendo dall’assunto che le fiabe tradizionali, storie poco rassicuranti e spietate, sono ben lontane dalle riduzioni moderne e dai film animati, che tendono ad edulcorare, quando non addirittura a modificare, il finale e i personaggi, Barbara Fiorio, accompagnata da Alice Basso, rifletterà con ironia sugli archetipi con cui siamo cresciuti, mostrandone il lato assurdo ed esilarante. Principi e principesse che hanno nutrito il nostro immaginario infantile, cliché che hanno imprigionato generazioni in comportamenti ed aspettative difficilmente realizzabili, possono essere ora superati. Attraverso una carrellata dei suoi libri, Fiorio racconterà come oggi sia possibile, ed anzi auspicabile, leggere le fiabe per oltrepassarne i limiti e capovolgerne gli stereotipi, inventandone di nuove e contemporanee, specchio di una società in continua evoluzione.

Barbara Fiorio nata a Genova, dove vive e scrive libri, è consulente e docente di comunicazione e tiene laboratori di scrittura, ironica e narrativa, tra cui il Gruppo di Supporto Scrittori Pigri (GSSP), giunto alla quattordicesima edizione. Nel 2009 ha esordito con “C’era una svolta” (Morellini, 2019 per il decennale) per poi dedicarsi ai romanzi: “Chanel non fa scarpette di cristallo” (Castelvecchi, 2011), “Buona fortuna” (Mondadori, 2013), “Qualcosa di vero” (Feltrinelli, 2015), “Vittoria” (Feltrinelli, 2018) e “La banda degli Dei” (Rizzoli, 2021).

Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora per diverse case editrici. Con Garzanti ha pubblicato le avventure della ghostwriter Vani Sarca: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nomeScrivere  è  un  mestiere pericoloso, Non  ditelo  allo scrittoreLa scrittrice del misteroUn caso speciale per la ghostwriter. Nel 2020 è uscito Il morso della vipera, il primo capitolo di una nuova serie ambientata nell’Italia degli anni Trenta.

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    Al folletto, “segreto e rumoroso compagno della vita misera e lussuosa  dei nostri predecessori”, è dedicato l’appuntamento dei Giovedì al Museo del 15 maggio alle ore 21, con la conferenza I folletti nella tradizione italiana, ospite il Professor Carlo Lapucci. È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/maggiomuseo25

    Il Professor Lapucci traccerà un profilo del folletto mediterraneo, come si presenta nel Centro Italia e nel Meridione. Questo essere misterioso è stato forse il compagno invisibile più assiduo della vita dei secoli passati, ed era anche quello più innocuo, tra le pre­senze ultraterrene che inquietavano la misera esistenza della casa colonica, dove appunto era il vero suo regno. Era presente però anche nei palazzi, nelle regge, nella vita paesana e cittadina, tra gli artigiani come tra i nobili, perché la credenza nei folletti è antichissima e diffusa in forme diverse, tanto da non consentire una definizione molto esatta del fenomeno, che comprende elementi disparati e contraddittori. Forme di folletto si trovano quasi dappertutto nei vari continenti, testimoniando un mondo intricato, mescolato, contorto, di temi trasposti indebitamente e continuamente tra le infinite figure simili e analoghe; poco studiato per l’irrilevanza sociale, economica, turistica, religiosa e l’imprendibilità dell’argomento, che consente solo incerte linee di demarcazione e scarse affermazioni sicure.

    Carlo Lapucci (1940) vive a Firenze dove si occupa di letteratura, linguistica e tradizioni popolari. Ha lavorato e collaborato con diverse case editrici; ha partecipato come esperto alla trasmissione di Radiodue: La luna nel pozzo, ed è stato l'autore delle serie: I verdi giardini della memoria e Cose dell'altro mondo. Vastissima è la sua produzione in campo letterario: ha esordito nel 1960 con la poesia e ha pubblicato in seguito diversi romanzi, fra cui La pianura e altri racconti, per il quale ha avuto il Premio il Ceppo nuovo autore. Tra le numerose opere di linguistica e di tradizioni popolari si segnalano: Dizionario dei modi di dire della lingua italiana; il Dizionario dei proverbi italiani e Fiabe toscane. Particolare attenzione ha dedicato al teatro, sia in proprio che scrivendo libretti per rappresentazioni di Bruscelli, Fra le ultime pubblicazioni: I sentieri del vento. 24 racconti. Ha ricevuto i premi Fiorino d’Oro alla carriera (2018) e il Premio Casentino per la letteratura (2020).