Incontri del mese di aprile 2023

13 aprile con Carlo Lapucci e l’orco nelle fiabe
20 aprile “I sogni dei bambini – Tracce archetipiche nelle immagini della notte” – Con Elvezia Benini e Cecilia Malombra
27 aprile Lida Coltelli – Il calzare della sposa. Una nuova indagine per il commissario Ludovico Ariosto
Iscrizioni https://bit.ly/aprile23museo

L’Orco accompagna ormai da millenni l’immaginario della civiltà occidentale, della quale è divenuto un ospite fisso e un caposaldo. Vive nelle metafore del linguaggio comune, rappresenta un termine di paragone: voce da Orco, mangia come un Orco, russa come un Orco, ecc. L’intervento del Professor Lapucci traccerà un’immagine della figura dell’Orco nella fiaba e nel folklore, in cui ha la funzione fondamentale d’incarnare il male, insieme a molte delle figure a lui simili, che spesso sono solo Orchi in riusciti travestimenti. Non esiste, infatti, un tipo preciso di Orco, ma diverse figure e tipologie, che però possono essere ricondotte alla configurazione sostanziale dell’Orco, con elementi e particolari diversi. Molto si è discusso se l’Orco sia una figura che nella fase educativa costituisca o meno un elemento perturbante al punto da causare traumi infantili. Premesso che non è possibile costruire una fiaba senza il negativo, il gioco richiede di per sé una serie di emozioni e di ansie, come le prevede la vita. Nella nostra tradizione l’Orco esiste per essere vinto: l’educazione alla vita consiste non nell’evitare la paura, ma nel dominarla e vincerla: in questo l’Orco ha fatto sempre bene il suo mestiere, morendo al momento opportuno.

𝐂𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐋𝐚𝐩𝐮𝐜𝐜𝐢 (1940) vive a Firenze dove si occupa di letteratura, linguistica e tradizioni popolari. Ha lavorato e collaborato con diverse case editrici; ha partecipato come esperto alla trasmissione di Radiodue: La luna nel pozzo, ed è stato l’autore delle serie: I verdi giardini della memoria e Cose dell’altro mondo. Vastissima è la sua produzione in campo letterario: ha esordito nel 1960 con una scelta di poesie presentate da Nicola Lisi su L’Approdo letterario, a cui sono seguite numerose altre raccolte di versi. Ha pubblicato in seguito i romanzi Itinerario a Vega; L’uomo di vetro e La pianura e altri racconti, per il quale ha avuto il Premio il Ceppo nuovo autore. Tra le numerose opere di linguistica e di tradizioni popolari si segnalano: Dizionario dei modi di dire della lingua italiana; il Dizionario dei proverbi italiani, Fiabe toscane; Indovinelli italiani; I proverbi dei mesi. Particolare attenzione ha dedicato al teatro, sia in proprio Teatro a buon mercato, che scrivendo libretti per rappresentazioni di Bruscelli, L’ultima pubblicazione è L’Arca di Noè. Bestiario popolare (Graphe Edizioni, 2022). Ha ricevuto i premi Fiorino d’Oro alla carriera (2018) e il Premio Casentino per la letteratura (2020).

20 aprile – “I sogni dei bambini, tracce archetipiche nelle immagini della notte“ di Elvezia Benini e Cecilia Malombra

𝐃𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐫à 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐮𝐬𝐨 𝐟𝐫𝐚 𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝟏𝟓% 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞 𝐢𝐧 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢𝐠𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞.
bambini del nostro tempo vengono pressati a “fare” e continuamente sollecitati dal collettivo ad aderire a modelli prestazionali e competitivi. Non si permette loro di avere pause e di godere di quella sana noia attraverso cui dare spazio alla riflessione e riconoscere le emozioni e le produzioni della fantasia e dell’inconscio. Con questo libro si auspica di restituire importanza ai sogni come base di buona salute, di creare una “carta dei diritti dei sogni dei bambini” che, implicitamente, sollecita a ridimensionare l’enfasi del dominio della coscienza e della spinta alla prestazione e che, riducendone l’unilateralità, ne facilita il dialogo integrato con l’inconscio. Numerosissimi sono i sogni di bambini, dall’età pre-scolare sino all’adolescenza, che vengono descritti e commentati secondo una visione rigorosamente junghiana, entrando così in contatto con tutti i riferimenti teorici che compongono la teoria stessa. L’obiettivo finale è la possibilità di arrivare a chi, a vario titolo, è in stretta relazione con i bambini e voglia ridare loro il diritto al sogno.
𝐄𝐥𝐯𝐞𝐳𝐢𝐚 𝐁𝐞𝐧𝐢𝐧𝐢, psicologa, psicoterapeuta a orientamento junghiano, specialista in sand play therapy, consulente in ambito forense, già giudice onorario presso la Corte d’Appello di Genova, sezione minori. Formatrice nelle professioni di aiuto. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere scientifico per la Franco Angeli Editore.
𝐂𝐞𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚 𝐌𝐚𝐥𝐨𝐦𝐛𝐫𝐚, psicologa clinica, specializzanda in criminologia e scienze psicoforensi, relatrice in convegni specialistici per operatori forensi e socio-sanitari. Autrice la Franco Angeli Editore di pubblicazioni a carattere scientifico.

27 aprile Lida Coltelli – Il calzare della sposa. Una nuova indagine per il commissario Ludovico Ariosto

Secondo caso spinoso per Ludovico Ariosto nell’insolita veste di commissario: nell’ultimo libro di Lida Coltelli, ambientato come il precedente Et in bona gratia. Un’indagine per il commissario Ludovico Ariosto (Tralerighe Libri, 2021) a Castelnuovo Garfagnana nel 1522, il nuovo Commissario Estense dovrà risolvere il mistero della sparizione, a pochi giorni dal matrimonio, di Evelina, una splendida fanciulla promessa in sposa ad un facoltoso ragazzo del luogo. La vicenda rompe il clima apparentemente pacifico di Castelnuovo, dove prosperano gli affari dei mercanti e i briganti sembrano insolitamente tranquilli. Il corpo della giovane non si trova, di lei resta solo un calzare nei pressi del Ponte del Borso.  Le indagini prendono via via forme inaspettate, si affacciano nuove ipotesi che si diramano tra i loschi intrighi delle due avverse fazioni, affondano nel fango della malvivenza endemica, dentro cui sguazzano i banditi più derelitti, all’ombra dei banditi più titolati. Ariosto è chiamato, ancora una volta, a districare questa “nodosa” matassa e, come al solito, si avvale dell’aiuto di Jacopo, il baricello del luogo, ormai divenuto il suo collaboratore più fidato.

Lida Coltelli nasce a Lucca il primo giorno di Primavera del 1962. Figlia unica di Francesca Giannasi e di Giuseppe Coltelli, poeta, scultore e scrittore di “maggi” garfagnini, eredita dal padre l’amore per la scultura, la storia e le antiche tradizioni popolari e rurali. Trascorre tutta l’infanzia e parte dell’adolescenza a Vagli di Sopra, il suo “rifugio” per eccellenza, finché si sposta per motivi di studio a Livorno. Dopo una breve parentesi lavorativa a Vicenza, torna definitivamente in Toscana. Attualmente vive a Donoratico, dove lavora come docente di Scuola Primaria. Con Tralerighe libri ha pubblicato Et in bona gratia. Un’indagine per il commissario Ludovico Ariosto (2021).