DIDATTICA – FORMAZIONE – DISEGNI E SCULTURE
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L’attenzione al territorio impegna il Museo a collaborare con le scuole dei locali Istituti Comprensivi per scopi educativi e didattici: preservare ciò che ancora resta della memoria della comunità, nonostante la perdita di interesse alle tradizioni e il depauperamento del territorio. Vengono allestiti laboratori demologici nelle classi e percorsi a tappe sulle narrazioni orali (ricerca di racconti, trascrizione e rielaborazione anche creativa degli stessi). Quando le classi si recano al Museo, trovano anche altri laboratori: tessitura e attività espressive sulle figure dell’immaginario folklorico. L’interpretazione grafico-pittorica e di modellaggio è una delle tante modalità con cui si esprime la ricchezza dei racconti orali. Grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro, gli studenti del Liceo artistico “Passaglia” di Lucca, guidati dai propri insegnanti, hanno potuto arricchire la dotazione museale con disegni e sculture da loro ideati. Il Museo cura periodicamente un’attività di formazione rivolta a docenti, ricercatori e personale interno, puntando a incrementare le competenze in vari ambiti, compreso quello informatico che riguarda più da vicino le pratiche del Museo: dalla raccolta alla trascrizione, dalla digitalizzazione alla catalogazione in un software dedicato, dalla restituzione di prodotti fruibili dalla comunità (come le “mappe che raccontano”) alla disseminazione delle testimonianze orali attraverso i media. La formazione viene offerta anche ai tirocinanti che per motivi di studio e approfondimento si accostino al Museo in base a convenzioni con le Università.
Collegamento alle attività didattiche svolte insieme al museo e ad alcuni dei prodotti che ne sono derivati.
Istituto Comprensivo di Piazza al Serchio
Liceo Artistico e Musicale “Passaglia” di Lucca
Piattaforma per la formazione: Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico – <ul<.museoimmaginario.net
La Principessa Sicilia
Narra la leggenda che un tempo lontano, in una terra bagnata dalle acque levantine del Mediterraneo,probabilmente il Libano, da una nobile famiglia, nacque una bambina dalla bellezza straordinaria. Il suo nome era Sicilia. Alla nascita della piccola un oracolo ne segnò però un terribile ed infausto destino: ella sarebbe morta entro il suo quindicesimo anno d’età per mano del terribile mostro dalla bramosia insaziabile, Greco Levante. Come sapete,Greco Levante è il nome di un vento che soffia da est-nord est e, come spesso accade nella tradizione del folklore siciliano, gli intrecci tra la realtà ed il mito sono spesso inestricabili. Infatti, il riferimento a Greco Levante probabilmente trasfigura i Bizantini ed il loro impero, rappresentato come mostro perché ricordato dai Siciliani come un impero che portò al malgoverno dell’isola, caratterizzato da avidità e pesanti tassazioni. L’oracolo disse ai genitori della piccola che il solo modo perché Sicilia potesse sfuggire al suo triste destino, era che lei lasciasse da sola e sopra una barca la sua terra. Compiuti 15 anni, nonostante il grande rammarico e la profonda disperazioni dei genitori, Sicilia venne messa su una barca e, tra le lacrime, venne spinta al largo ed accompagnata al suo destino. La barca navigò spinta dai venti per tre lunghi e faticosi mesi, terminati i quali terminarono anche i viveri e con essi la speranza della fanciulla di salvarsi. Ormai in preda alla disperazione ed allo sconforto, Sicilia era certa che il suo destino fosse segnato e così iniziò ad abituarsi al fatto che la sua fine fosse vicina. Proprio quando aveva perso ogni speranza i venti la spinsero verso una calda e soleggiata spiaggia. A riva la principessa trovò una terra ricca di frutti con i quali si saziò dopo i lunghi giorni di digiuno e trovò splendidi alberi e fiori di ogni tipo. Tuttavia, ben presto, iniziò a soffrire di un profondo senso di solitudine e malinconia perché quel luogo era completamente disabitato. Ancora una volta Sicilia si trovò in preda alla disperazione e così iniziò a piangere, prima sommessamente, poi ancor più forte fino a quando non le restarono più lacrime da versare. Proprio in quel momento le apparve un bellissimo ragazzo che le si avvicinò e la rassicurò con estrema gentilezza. Lui le raccontò la storia della terra nella quale era approdata, della terribile pestilenza che aveva ucciso tutti i suoi abitanti e del motivo perché ormai non vi fosse rimasto che lui. Il ragazzo si prese cura della principessa e le disse che quella terra avrebbe preso proprio il nome Sicilia, in onore della principessa e della loro unione dalla quale sarebbe nato il popolo siciliano. Secondo alcune varianti del mito, il ragazzo riferì alla principessa che era stato il volere degli dèi che i due si incontrassero, perché essi desideravano per quella terra un popolo nobile d’animo, gentile e forte,migliore rispetto a quello che fu sterminato dalla pestilenza. Erano dunque stati proprio gli dèi ad averli scelti perché ripopolassero quella terra ormai deserta. Disegno di Jennifer Franco