16 – FOLLETTO / BUFFARDELLO
Nella Garfagnana e zone vicine dicono si aggiri uno spiritello che si diverte a infastidire il prossimo. Non ha un solo nome: viene chiamato Buffardello, Baffardello, Linchetto. Il suo aspetto – viene raccontato – è quello di un folletto, un uccello o addirittura un vento. Le caratteristiche iconografiche più comuni di questo personaggio fantastico, originario dei boschi, sono le scarpe allungate e il cappello a punta. Le descrizioni sono tantissime, ma ancor di più sono le varietà delle sue gesta, quasi sempre dispettose nei confronti degli umani. Tra le sue marachelle più ricorrenti ricordiamo i dispetti in casa, come nascondere gli oggetti. Era temuto poiché premeva sul petto durante il sonno, come incubo, impedendo la respirazione. Tra le sue vittime preferite ci sono le donne e i bambini: in qualche caso cerca di soffocare qualche neonato in culla, ma fortunatamente il palmo delle sue mani è bucato. Durante la notte frequenta anche le stalle e gli ovili, dove si introduce per fare azioni moleste: intrecciare le code e le criniere dei cavalli, legare le zampe delle pecore, accudire gli animali a lui graditi o togliere cibo a quelli che gli sono antipatici. Il Buffardello si manifesta in forma antropomorfa come un piccolo uomo, ma anche sotto forma di vortice di vento che sconvolge i mucchi di fieno o di foglie secche accatastati nei campi. Per allontanarlo bisogna disgustarlo andando al bagno e mangiando, ad esempio formaggio e pere; oppure basta presentargli il colore rosso che odia.