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  • 𝐆𝐀𝐄𝐓𝐀𝐍𝐎 𝐂𝐀𝐑𝐋𝐎 𝐂𝐇𝐄𝐋𝐋𝐈: 𝐔𝐍 𝐆𝐑𝐀𝐍𝐃𝐄 𝐒𝐂𝐎𝐍𝐎𝐒𝐂𝐈𝐔𝐓𝐎 con 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐆𝐢𝐚𝐧𝐧𝐨𝐭𝐭𝐢
    21:00 -23:00
    02/03/2023
    La serata verte sulla figura dello scrittore Gaetano Carlo Chelli (Massa 1847, Roma 1904), uno dei
    più interessanti narratori del secondo Ottocento italiano ma, ancora oggi, ingiustamente sottovalutato dalla critica e dagli accademici contemporanei. Riscoperto negli anni Sessanta da Roberto Bigazzi e ripubblicato da Italo Calvino nel 1972 con il romanzo “L’Eredità Ferramonti” (prima edizione, Sommaruga 1884), trovò in Pier Paolo Pasolini un entusiasta recensore, che lo definì “il più grande narratore italiano dopo Verga e prima di Svevo”. Dal romanzo fu tratto, nel 1976, l’omonimo film di Mauro Bolognini. Sull’onda del successo internazionale del film, il romanzo fu tradotto in francese, spagnolo e ceco. Chelli, però, non è l’autore di un solo libro. Nell’incontro si cercherà di definirne a tutto tondo la figura, anche sulla base delle nuove e pressoché inedite scoperte bio-bibliografiche acquisite di recente dal Professor Paolo Giannotti.
    Paolo Giannotti (Massa, 1961) laureato in Lettere all’Università di Pisa con la tesi “Tommaso Landolfi e la letteratura fantastica”, si è interessato allo studio di autori dell’Ottocento, tra cui il romanziere Gaetano Carlo Chelli e il drammaturgo Paolo Ferrari. Oltre a saggi e articoli pubblicati su riviste ed Atti, ha curato: G.C.Chelli, “Racconti dell’Apuano” (2003) e G.C.Chelli, “Fabia” (2004). E’ inoltre autore del volume “Lo spettacolo è sospeso perché è andata via la scossa – Storia (molto) sentimentale del Teatro Guglielmi” (2019). Finalista al Premio Calvino (2003) e al Premio Guido Morselli (2012), ha vinto il premio speciale della giuria “Eugenio Allegri” al premio nazionale di drammaturgia contemporanea “Luigi Candoni” di Udine (giugno 2022). Ha pubblicato i romanzi “Il Paese di Acchiappacitrulli”, Italic Pequod, 2013 e “Giallo in Versilia”, Frilli, 2022.
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  • 9 marzo 2023 ore 21.00 – 𝐒𝐔𝐋𝐋𝐄 𝐒𝐏𝐀𝐋𝐋𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐃𝐎𝐍𝐍𝐄 con 𝐍𝐨𝐫𝐦𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐢𝐧𝐢
    21:00 -23:00
    09/03/2023

    “In passato si potevano accusare gli storici di voler conoscere soltanto le «gesta dei re». Oggi, certo, non è più così. Sempre più essi si volgono verso ciò che i loro predecessori avevano taciuto, scartato o semplicemente ignorato. «Chi costruì Tebe dalle sette porte?» chiedeva già il “lettore operaio” di Brecht. Le fonti non ci dicono niente di quegli anonimi muratori: ma la domanda conserva tutto il suo peso”. Così Carlo Ginzburg apriva la sua Prefazione a “Il formaggio e i vermi”, pubblicato per la prima volta nel 1976, e ancora oggi testo fondamentale per capire quella che si definisce “Microstoria” e che noi possiamo definire come il momento in cui la Storia con la S maiuscola entra nella vita delle singole persone.

    𝐍𝐨𝐫𝐦𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐢𝐧𝐢, con il libro “Sulle spalle delle donne” (Tralerighe Edizioni, 2022) e con altri suoi scritti, ci aiuta a comprendere come le piccole storie abbiano incontrato la grande Storia e a capire con quali occhi le donne della montagna reggiana guardavano, forse anche con un’ ottica utopica, al futuro.

    Normanna Albertini (Ciano d’Enza, 1956) insegnante prima nella scuola elementare, poi, per dieci anni, nel CTP (italiano per gli adulti stranieri); collabora da anni con alcune riviste, come il periodico reggiano “Tuttomontagna” o “In Dialogo”, notiziario della Rete Radiè Resch di solidarietà internazionale. Ha al suo attivo diversi romanzi e saggi, fra cui “Pietro dei colori” e “Pietro da Talada – Un pittore del quattrocento in Garfagnana”, rispettivamente romanzo e saggio sul Maestro di Borsigliana, poi raccolte di racconti e sillogi poetiche. Alcune sue pubblicazioni hanno ricevuto importanti riconoscimenti, tra i quali il Premio nazionale Silvio D’Arzo, con il romanzo su Matilde di Canossa “Come spicchio di melagrana – Matilde donna del medioevo”. Nel 2017 ha pubblicato con Tralerighe “Se le donne abbassassero le braccia il cielo cadrebbe”, e si è classificata tra i finalisti del premio nazionale di poesia “Luciano Serra” con la raccolta “Distillo silenzio”. Nel 2019 è risultata nella rosa dei primi cinque al premio di poesia “Luciano Serra” con la silloge “Rovine”. Ha poi pubblicato i racconti “Il volo di Melusina” e, nel 2020, la raccolta poetica “Perfezione imperfetta dei pericoli” e “Fiabe magiche tra montagna e deserto” – quest’ultimo per il Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico. Sempre nel 2020 ha vinto il premio nazionale letterario “Essere donna oggi”, quinta edizione; a marzo 2021 è uscito in ebook (in francese), per Argot edizioni, il suo libro “Se le donne abbassassero le braccia il cielo cadrebbe”.

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  • 23 marzo 2023 – Michele Neri: La paura, il Lupo e altre storie – da Fedro, a Dante, ai fratelli Grimm ed oltre
    21:00 -23:00
    23/03/2023

    Nella Sala della Narrazione una serata dedicata alle storie, alla paura e all’animale che ne è l’emblema più diffuso, cioè il lupo, è quanto propone il prossimo appuntamento della rassegna dei Giovedì al Museo, in calendario il 23 marzo alle ore 21: La paura, il Lupo e altre storie – da Fedro, a Dante, ai fratelli Grimm ed oltre, a cura di Michele Neri. È possibile assistere all’incontro, organizzato dal Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, sia in presenza, presso la sede del Museo, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/marzomuseo2023.

    Le letture e le narrazioni di Michele Neri ripercorrono alcuni incontri più o meno paurosi, centrali nelle fiabe e nelle storie dell’immaginario folklorico di tutti i tempi: “Si raccontava che San Francesco giunto a Gubbio, incontrò, cammin facendo, contadini giovani ed anziani, donne e bambini terrorizzati dalla presenza di un lupo che si aggirava in quei luoghi sia il giorno che la notte. Ma Francesco non era l’unico che avesse avuto tali approcci. In tante storie del nostro patrimonio folklorico il lupo è stato incontrato, temuto e a volte sfidato. Un animale leggendario, che ha rappresentato la parte oscura dell’uomo e dei suoi comportamenti, simbolo e spesso vittima di pregiudizi e  superstizioni.”

    Michele Neri (Firenze, 1962) lavora come racconta storie e lettore, alternando a questa la professione di bibliotecario. Raccoglie, studia e rielabora i testi delle grandi raccolte di fiabe e leggende della tradizione popolare italiana e dei paesi del Mediterraneo. Dal 2015 porta le “Storie dei Paladini di Francia”, ”Orlando Innamorato” e ”Orlando Furioso” in vari contesti, con interventi unici e cicli narrativi per un pubblico ampio e variegato che va dai bambini, ai ragazzi agli adulti.

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