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  • CHE FIABA SEI?

    CHE FIABA SEI?

    21:00 -23:00
    06/02/2025

    Le fiabe per adulti intese come potenti strumenti per conoscere in profondità se stessi è il tema che verrà indagato il 6 febbraio alle ore 21 per i Giovedì al Museo, con Manuela Chiaffi La FilaFiabe e l’incontro divulgativo ed esperienziale Che fiaba sei? È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/febbraiomuseo25.

    Le fiabe sono un patrimonio letterario antico che si tramanda oralmente e hanno un prezioso valore simbolico. Nelle fiabe, infatti, si trova tutto ciò che serve per indagare a fondo il proprio sé: guardando ai personaggi in senso lato, come fossero metafore di vita, ritroviamo rappresentati degli archetipi, modelli di comportamento universalmente condivisi dagli uomini di ogni luogo e di ogni tempo. Se osserviamo bene le loro caratteristiche, ascoltando le storie, possiamo scoprire dettagli della nostra personalità molto precisi: le fiabe, infatti, agiscono come specchi di vita, parlano direttamente ai nostri modi di reagire alle situazioni e ci aiutano a vedere i nostri comportamenti attraverso un nuovo punto di vista.

    Manuela Chiaffi, narratrice, pedagogista, ex insegnante di ruolo conduce da molti anni narrazioni, spettacoli per ragazzi e recentemente anche per adulti. Dopo la Laurea e un Master in Pedagogia, si forma nel campo teatrale alla scuola di teatro “Galante Garrone” di Bologna; ha partecipato come stagista ad alcuni progetti teatrali del Teatro delle Briciole a Parma e collaborato con la Compagnia Teatrale Istarion e Teatro Evento. Dal 2020 scopre il mondo delle fiabe per adulti e diventa La FilaFiabe. Inizia a fare ricerca sulle fiabe e sugli archetipi, acquisisce un metodo (Fiababiografia e Metafiabe® di Paola Biato) di scrittura creativa tramite carte Gestalt e organizza percorsi di formazione e serate per adulti utilizzando le storie come strumenti di crescita personale. Le sue ultime produzioni sono Artemide Zatti giocava a campana e San Francesco, cavaliere dell’amore.

     

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  • Veneto: terra di magia e tradizioni popolari perdute

    Veneto: terra di magia e tradizioni popolari perdute

    21:00 -23:00
    13/02/2025

    Una serata per conoscere le figure magiche e popolari del Veneto, nell’ambito della ricognizione che il Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico opera su tutto il territorio nazionale: il  13 febbraio alle ore 21 per i Giovedì al Museo si terrà l’incontro Veneto: terra di magia e tradizioni popolari perdute con Elena Righetto. È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/febbraiomuseo25.

    Quali erano gli spiriti che infestavano le campagne e le città venete? Il cristianesimo li ha demonizzati, rendendoli esseri malvagi e crudeli, demoniaci e pericolosi, ma in realtà molte figure del folklore popolare celano nomi e culti pagani arcaici risalenti ai Veneti Antichi. Durante la serata viaggeremo nel Veneto delle campagne, popolato da superstizioni e riti magici, da “strighe” e da “Anguane”, dal “Mazarol” e dal “Martoreo”, dal “Rastreo sensa sangue”, dalla misteriosa “pagana” e dall’inquietante “lumera”: figure magiche e mitiche, le cui storie e tradizioni rischiano di venire dimenticate per sempre nell’epoca moderna. Un tuffo nel passato, un viaggio nelle leggende meno conosciute e mai raccontate che hanno fatto la storia dell’immaginario popolare Veneto, seguendo il filo conduttore del saggio storico Folklore e magia popolare del Veneto.

    Elena Righetto, ricercatrice storica, insegna come docente di Storia, Lettere classiche e Storia delle tradizioni popolari venete. È esperta delle origini pagane e precristiane delle festività religiose contadine tradizionali, rurali e popolari Venete e studiosa della figura della “strega” nel Veneto e dell’origine dei rituali magico-stregoneschi. Laureata all’Università Cà Foscari di Venezia, ha all’attivo numerose pubblicazioni accademiche e saggi storici fra cui: “Calendario Tradizionale Veneto pagano”, “Divinità, rituali e magia dell’antico Veneto”, “ Folklore e magia popolare nel Veneto” (Intermedia Edizioni).

     

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  • La Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana

    La Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana

    21:00 -23:00
    20/02/2025

    La storia dell’emigrazione italiana, con un’attenzione particolare alle vicende relative alla Garfagnana,  sarà il tema dell’incontro dei Giovedì al Museo in programma il 20 febbraio alle ore 21 con La Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana, ospite il suo Direttore, l’Architetto Pietro Luigi Biagioni. È possibile assistere all’incontro sia in presenza, presso la sede del Museo, in Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/febbraiomuseo25.

    La Fondazione Paolo Cresci, costituita nel maggio 2002, ha come scopo la promozione della conoscenza dei fenomeni storici e sociali relativi all’emigrazione italiana dall’Ottocento ai nostri giorni, nella consapevolezza che la memoria delle vicende sociali ed economiche di milioni di nostri connazionali, oltre a salvaguardare le testimonianze storiche, possa costituire un elemento di comprensione per le giovani generazioni delle dinamiche sociali moderne legate al multiculturalismo e alla mobilità dei popoli. Il Museo omonimo raccoglie un contributo tangibile alla conoscenza di questa pagina importante della storia d’Italia: lettere, diari, documenti e fotografie appartenenti alla vita di ogni giorno, la più ricca raccolta di materiale esistente sull’emigrazione italiana organizzata per tappe, seguendo il percorso dell’emigrante, dalla partenza, al viaggio, alla ricerca di un lavoro una volta giunti a destinazione.

    Pietro Luigi Biagioni, architetto, ha diretto per 15 anni il Museo etnografico provinciale di San Pellegrino in Alpe. È stato fra i promotori della nascita a Lucca della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana di cui ha assunto nel 2006 la direzione e ha allestito il Museo Paolo Cresci nei locali di Palazzo Ducale. Opera nel settore del restauro dei beni culturali e della progettazione di musei e mostre. È autore di saggi su argomenti di storia locale e sulla storia dell’emigrazione. Ricopre, inoltre, il ruolo di coordinatore del Comitato Tecnico del Sistema Museale Territoriale della Provincia di Lucca, una rete di cooperazione e di promozione dei musei del  territorio lucchese, cui aderiscono 31 enti del territorio, fra cui il Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico.

     

     

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  • Incontri al Museo

    Incontri al Museo

    16:00 -18:00
    23/02/2025

    Domenica 23 febbraio sarà il Maggio con la costruzione delle sue trame caratteristiche e delle ottave, alcune anche cantate dai maggianti presenti

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