Luce e fede – La vera storia di Anna Morelli di Andrea Campoli
San Michele di Piazza al Serchio – Il Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico inaugura la sua stagione culturale 2025/26 con un evento di notevole interesse demo-etno-antropologico. Giovedì 9 ottobre, alle ore 21.00, la “Sala della Narrazione” ospiterà la presentazione del libro di Andrea Campoli, “Luce e fede. La vera storia di Anna Morelli”. L’incontro, che vedrà la partecipazione di Sauro Casotti in rappresentanza della famiglia Morelli, si inserisce nel ciclo dei “Giovedì al Museo”, un’iniziativa che da anni promuove il dialogo su tematiche legate alla memoria, alle tradizioni e al territorio.
Il volume di Campoli ricostruisce la vicenda di Anna Morelli, una giovane donna di Gramolazzo, in Garfagnana, che a partire dall’inverno del 1947 e fino al 1972, fu protagonista di una serie di presunte apparizioni divine, miracoli e segni che scossero profondamente la comunità locale e attrassero l’attenzione di numerosi fedeli. Un fenomeno di devozione popolare che, come documentato dall’autore attraverso fonti d’archivio e testimonianze orali, si intreccia con la storia sociale e religiosa di un’area interna nel secondo dopoguerra.
Un’Indagine tra Storia Orale e Antropologia del Sacro
La scelta di inaugurare la stagione del Museo con questo libro non è casuale. Il Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico si definisce come un “organismo vivo che continuamente genera, raccoglie e tramanda voci altrimenti perdute”, ponendo al centro della sua missione la documentazione della tradizione orale. L’opera di Campoli, che si avvale di “documenti d’epoca e testimonianze dirette”, si colloca pienamente in questo filone di ricerca, essenziale per la comprensione delle culture subalterne e delle loro manifestazioni.
L’autore, originario della Garfagnana e con un passato da “folatore” (narratore di storie tradizionali), si fa interprete di una memoria collettiva, dando voce a una vicenda che condensa in sé molteplici temi di interesse antropologico:
- La Religiosità Popolare: Il caso di Anna Morelli è un esempio emblematico di come le comunità locali elaborino e vivano l’esperienza del sacro al di fuori, e talvolta in tensione, con le istituzioni ecclesiastiche ufficiali. Le apparizioni, la guarigione da una malattia “incurabile” e i segni miracolosi rappresentano un punto di contatto diretto con il divino, che risponde ai bisogni, alle paure e alle speranze di una popolazione in un periodo di grandi trasformazioni.
- Il Corpo come Spazio del Sacro: La malattia e la successiva guarigione di Anna Morelli pongono il corpo al centro della narrazione. Un corpo che soffre, che viene “segnato” dal divino e che diventa testimonianza vivente dell’evento soprannaturale. Questo aspetto si ricollega a un vasto campo di studi antropologici sulla corporeità e sulla sua dimensione simbolica nelle pratiche religiose.
- La Costruzione della Memoria: Il libro di Campoli, basandosi su testimonianze orali, evidenzia il ruolo della narrazione nella costruzione e nella trasmissione della memoria di un evento “straordinario”. La presenza di un rappresentante della famiglia Morelli durante la presentazione sottolinea ulteriormente l’importanza della memoria familiare e comunitaria nel preservare il ricordo di Anna e degli eventi di Gramolazzo.
- Il Conflitto tra Norma e Devianza: La vicenda di Anna Morelli si inserisce in un contesto più ampio di dialettica tra la norma religiosa istituzionale e le forme di devozione “spontanee”. Le apparizioni mariane, e più in generale i fenomeni mistici, rappresentano spesso un terreno di confronto e di negoziazione tra il vissuto dei fedeli e l’autorità ecclesiastica, chiamata a discernere e a regolamentare tali manifestazioni.
Un Appuntamento per la Comunità Scientifica e il Territorio
L’incontro del 9 ottobre si prefigura, dunque, come un’importante occasione di riflessione non solo per la comunità locale, ma anche per studiosi di storia, antropologia e sociologia dei processi culturali. La possibilità di assistere all’evento sia in presenza, nella suggestiva cornice del museo, sia online, amplia la platea dei possibili partecipanti, favorendo un dibattito che travalica i confini della Garfagnana.
La presentazione di “Luce e fede” al Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico conferma il ruolo cruciale di istituzioni come questa nel valorizzare e analizzare criticamente il patrimonio immateriale dei territori. Un patrimonio fatto di storie, credenze e pratiche che, se opportunamente interrogato, può offrire preziose chiavi di lettura per comprendere la complessità del rapporto tra individuo, comunità e sacro nel mondo contemporaneo.
L’evento sarà accessibile in presenza presso la sede del Museo in Via Ducale 4 a San Michele e online previa prenotazione al link: https://bit.ly/ottobre25.