Giovedì al museo nel mese di ottobre 2022
Giovedì 6 ottobre ore 21
CASTRUM DE ATRIUM – di e con Andrea Campoli
Intorno all’anno mille sulle alture di Castelvecchio, luogo in cui era stato edificato dai Romani un fortilizio di guardia caduto in rovina, viene costruita una Basilica a forma di croce latina. È il Vescovo di Lucca a farla edificare e gli abitanti sono incaricati dei lavori, realizzati grazie a un tesoro nascosto nelle viscere della terra e ritrovato. “Castrum de atrium” presenta uno spaccato della realtà contadina di quel tempo, delle condizioni di vita primarie, delle tecniche di costruzione e dei mestieri dell’epoca. Vari personaggi, tra i quali preti, frati, streghi e lestofanti di ogni tipo, si rincorrono e si nascondono tra le righe di questa storia. Tra questi anche un Tramandator, che di generazione in generazione, oralmente, tramanda la storia della Garfagnana, che due dei protagonisti della vicenda devono imparare a memoria. Un romanzo con basi storiche legato alla montagnola di Castelvecchio, che sovrasta l’abitato di Piazza al Serchio.
Andrea Campoli, è nato a Castelnuovo di Garfagnana nel 1952 e risiede da sempre nel paese di S. Anastasio, Comune di Piazza al Serchio. Ha iniziato come “folatore” per poi passare alla scrittura. Vincitore di importanti premi letterari, ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra cui “Apuani” (2019) e “Una magnifica annata” (2021). Con Marinella Campoli ha scritto alcuni libri di cucina “Antichi sapori apuani. Ricette e segreti” (2020) e “Polenta e ossi. Il mangiar bene in Garfagnana in 90 ricette” (2020).
13 ottobre ore 21 L’ARTE DI RINTRACCIARE STORIE: TRA REALTÀ E IMMAGINARIO – con Simona Lazzari
L’insegnante Simona Lazzari racconterà in dettaglio le diverse fasi del progetto, che ha ideato, elaborato e realizzato nella scuola primaria di Carpineti-Casina (RE). Il punto di partenza del percorso didattico con i bambini è stata una traccia lasciata nel paesaggio dall’uomo: i resti di una piantata sul dorso di una collina. Da qui si è giunti successivamente all’ideazione di una fiaba ambientata all’interno della piantata attingendo fra i personaggi dell’immaginario popolare, in virtù del carattere folcloristico di questo genere letterario che si contraddistingue per la descrizione dei paesaggi e della cultura di un popolo. Una corrispondenza tra realtà e immaginario che rientra all’interno di una più ampia metodologia didattica che utilizza la letteratura all’interno della quotidianità scolastica al fine di recuperare la nostra propensione a simbolizzare, dotando bambini e ragazzi di una chiave in più per leggere e capire la realtà.
Simona Lazzari insegna presso l’Istituto Comprensivo di Carpineti-Casina in provincia di Reggio Emilia. Laureata nel 2004 all’Università di Bologna in Scienze della Formazione Primaria, lavora nella scuola primaria da 20 anni. Ha insegnato in diverse realtà di montagna e pianura e, stimolata dalla sua passione per i libri, ha da sempre inserito nella quotidianità didattica la “Letteratura per l’Infanzia”. Negli anni 2017 e 2022 ha realizzato come formatrice alcuni incontri per i docenti di ogni ordine e grado sull’uso della narrativa d’autore come strumento privilegiato del “fare scuola”, all’interno della didattica dell’italiano e per altre discipline.
20 ottobre ore 21 – Mario Ferraguti presentazione del libro L’AUTUNNO IN CUI TORNARONO I LUPI
“Conosciamo bene le favole, ce le hanno raccontate così tante volte che ormai non hanno più segreti. Conosciamo i meccanismi, la morale, sappiamo perfettamente chi è il buono e chi è il cattivo: il lupo, naturalmente. Ma è davvero così? Insomma, siamo sicuri che il cattivo sia proprio il lupo?” (Carlo Lucarelli)
Il ritorno del lupo in Appennino e il difficile rapporto fra uomo e natura è al centro del prossimo appuntamento dei Giovedì al Museo, in calendario il 20 ottobre alle ore 21.00, in cui Mario Ferraguti presenterà il suo ultimo libro L’autunno in cui tornarono i lupi (BEE – Bottega Errante Edizioni, Udine, 2022). È possibile assistere all’incontro, organizzato dal Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, sia in presenza, presso la sede di Via Ducale 4 a San Michele, che online, prenotandosi al link: https://bit.ly/ottobre22museo.
Ispirato alla storia vera del ritorno del lupo in Appennino, il romanzo di Mario Ferraguti racconta una paura nuova, sopita nei secoli, la paura che, con un lupo nel bosco appena sopra il paese, riconsegnerà agli uomini la percezione del limite e delle loro fragilità. Nell’autunno del 2004, durante una battuta di caccia al cinghiale, un uomo e un lupo si incontrano; è un evento che, in quei luoghi, non si verifica da quasi un secolo. È da questo momento che i destini degli abitanti di Pieve dei Lampi e del suo bosco sovrastante, cambiano all’improvviso. Donne e uomini affrontano le loro paure più ataviche, reagiscono a qualcosa di sconosciuto ognuno portando con sé le proprie storie, chi in modo razionale, chi scomposto. Ferraguti racconta quel piccolo miracolo che è stato il ritorno del lupo in tutta la penisola, i conflitti tra ricercatori e cacciatori, la gestione del territorio e la sua percezione che, con la presenza del lupo, muta completamente. Attorno si muove un microcosmo legato a tradizioni antiche, quelle dell’Appennino, dove lo sguardo forte è più temuto di un colpo di fucile e gli uomini nominano il loro mondo per addomesticarlo. È sufficiente rompere un equilibrio fragile e delicato, come la confidenza con il bosco, per rendersi conto di come alcune conquiste non siano garantite per sempre.
Mario Ferraguti abita a Faviano Superiore, sulle colline di Parma. Per anni ha percorso l’Appennino alla ricerca di racconti; da questo viaggio ha realizzato, insieme a registi e illustratori, libri e film. Ha pubblicato i romanzi La voce delle case abbandonate (Ediciclo), La ballata del vento (Ediciclo) e, con Giacomo Agnetti, dedicato ai ragazzi, I mostri d’aria (Ediciclo). Nel 2022, Rosa spinacorta (Exorma). Da alcuni testi sono nati spettacoli teatrali come Viaggio tra le figure magiche dell’Appennino e LM15, Storia di un lupo che finirà in Francia più di 1000 km dopo. Collabora con università, centri di studio e ricerca, settimanali e riviste; tra le esperienze più particolari ha realizzato numerosi reportage per “Panorama”, cura una rubrica sulle case abbandonate per “Casantica”, ha tenuto corsi ai medici tirocinanti sulla figura della guaritrice ed è tra gli organizzatori del Piccolo Festival di Antropologia della Montagna (PFAM) che si tiene a Berceto.
Incontro di interesse anche per i docenti . Verrà rilasciato attestato di partecipazione.