Giovedì al museo: novembre

GIOVEDì AL MUSEO

Mese di novembre

In ottemperanza con il DPCM del 3 novembre u.s., per tutto il mese di Novembre i Giovedì al Museo sono fruibili unicamente da casa in modalità online: organizzati dal Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico, gli eventi possono essere seguiti dal pubblico online, compilando il modulo al  link: bit.ly/novembremuseo per ricevere l’indirizzo necessario al collegamento.

5 novembre ore 21

Il Museo racconta storie – “La castagna nell’immaginario popolare: leggende, miti, credenze”

Seconda parte dell’evento del 29 ottobre, a cura dello stesso Museo, dedicato ai racconti e alle narrazioni che hanno come protagonista “il pane dei poveri”: toccando varie regioni d’Italia si vede come le castagne siano state considerate non solo il cibo dei morti, ma esse stesse le anime del Purgatorio.

12 novembre ore 21

Oscar Guidi – “Antichi culti religiosi fra archeologia e storia in Garfagnana”

L’incontro segue il filo che lega, dall’età della pietra sino al IV-V secolo d.C., i  culti pre-cristiani nell’area della Garfagnana, quali ad esempio il culto dei morti, delle acque e delle divinità ctonie (ninfe, fate e altre divinità dei boschi), alla successiva venerazione dei tipici “santi” garfagnini, seguendo principalmente le evidenze di carattere archeologico.

19 novembre ore 17.30

Annarosa Bacci – “Vi canto un fatto se lo permettete”

Il volume, della Banca dell’Identità e della Memoria della Garfagnana sezione Radici, Comuni e Comunità con il contributo editoriale dell’Unione dei Comuni Garfagnana e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ripercorre e trasmette l’esperienza dell’autrice come insegnante nella scuola elementare agli inizi degli anni ’80, quando gli alunni e le loro famiglie cercarono i testimoni che ancora conservavano la memoria dei canti popolari locali.

26 novembre ore 17.30

Corrado Leoni – “Ma’ecchia. L’ape regina” Kimerik, Patti, 2016

Maria cresce in un contesto contadino dove la vita si impasta del lavoro nei campi con le nascite degli umani alternate a quelle degli animali, in uno stretto nesso vitale con il mutare annuale e perpetuo delle stagioni. Il tutto è condito dal messaggio cristiano che per lei diventa nutrimento spirituale e intellettuale: dai racconti della vita e del messaggio di Gesù assorbe la convinzione, che per lei è fede, che egli al suo passaggio lasci un flusso di positività. La protagonista apprende e trasmette questa positività, tanto da diventare punto di riferimento per chi a lei si affida con semplicità: uomini e animali ne traggono beneficio, perciò il titolo di rispetto Ma’ecchia.