Il Gatto Mammone è una creatura magica della tradizione popolare, con le caratteristiche di un enorme gatto dall’aspetto terrificante. Il suo nome deriva dall’incontro del termine gatto (animale nel Medioevo associato al diavolo) con quello di Mammona, parola dall’incerta etimologia che in lingua aramaica è attributo del demonio. Tale Gatto sarebbe stato infatti dedito a spaventare le mandrie al pascolo e avrebbe avuto movenze ed espressioni demoniache. Il suo verso è una via di mezzo tra il ruggito e un inquietante miagolio, ciò nonostante è tanto furtivo da assalire persone ignare e sbranarle senza lasciare neppure le ossa.
Tuttavia, in altre narrazioni ha funzione protettiva ed è uno spirito positivo, immune agli effetti nefasti degli incantesimi di altri spiriti (vedi Strego). In alcuni casi, ha una “emme” bianca sul muso nero, talvolta è tutto nero e si nasconde negli angoli bui. Secondo alcuni studi, la tradizione del Gatto Mammone affonderebbe le sue radici tra la civiltà dei Fenici: dio Maimone o nell’Antico Egitto, in cui i gatti erano animali sacri e simboli di fertilità (Dio Amon). Con l’avvento del Cristianesimo questi antichi rituali pagani sarebbero stati prima demonizzati e poi racchiusi nel Carnevale che precede la Quaresima, ed i loro simboli trasformati in maschere.